Appuntamenti

Il cibo da udire

I suoni collegati al cibo
di Marina Landolfi

Fino a gennaio 2026 Trento ospita la mostra che esplora il suono nascosto del cibo: dall’alimentazione all’appetito, fino all’influenza sugli acquisti. Varie discipline, tra cui neuroscienze e sociologia, ci rivelano che ci alimentiamo anche con l’ascolto, attraverso cui si generano ricordi ed emozioni che influenzano il nostro modo di relazionarci nell’ambiente in cui viviamo

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Ẻ ospitata al Museo delle scienze di Trento la mostra “Food Sound. Il suono nascosto del cibo”, che propone, attraverso l’invisibile legame tra suono, neuroscienze e alimentazione, l’esplorazione dell’udito nella nostra esperienza con il cibo, in aggiunta agli altri sensi a cui abitualmente lo associamo. Attraverso un percorso interattivo e immersivo, la mostra, visitabile fino all’11 gennaio 2026, permette al visitatore di sperimentare il potere del suono nella degustazione e nelle scelte alimentari, con una modalità di fruizione condotta da suoni in cuffia: fisici e reali, ma anche sussurrati, immaginati, percepiti. Le cuffie utilizzate sono le supraGuide SPHERIC, che, oltre al loro ruolo di audioguida, riconoscono la posizione del visitatore, permettendone un’esperienza di immersione sonora tridimensionale e molto realistica.

Il percorso sonoro è disponibile in italiano, inglese e tedesco, mentre a terra è disponibile quello tattile per le persone cieche o ipovedenti. Uno degli obiettivi dell’esposizione, a cui hanno collaborato esperti di varie discipline - dalla psicologia alla sociologia, dall’acustica alle neuroscienze -, è raccogliere dati scientifici, anche con l’interazione con il pubblico, che viene invitato a partecipare a uno studio neuroscientifico sperimentale, contribuendo con le sue scelte a una ricerca sull’influenza del suono sulla percezione del cibo. Si analizzano i suoni che si producono durante la preparazione e il consumo dei cibi e la loro influenza sul nostro modo di relazionarci con il contesto sociale e ambientale nel quale viviamo. Si propone una dimensione collettiva attraverso la condivisione del cibo, ma anche una individuale, per far riflettere sul personale rapporto con il cibo che ha ognuno di noi.

Esplorazione dei suoni nascosti nel cibo

L’esposizione si suddivide in cinque sezioni: prologo, sui suoni e la loro rielaborazione del cervello; cucina, che rievoca i ricordi legati ai suoni; strada dei ristoranti, dal fast food allo street food; il mercato delle illusioni, l’impatto dei suoni sugli acquisti e il consumo; sussurri scientifici, accomodati in poltrona ascoltando i suoni in 3D sperimentati nelle altre sezioni.

Sempre più spesso la ricerca scientifica consente di capire quanto l’udito sia un elemento chiave nella formazione delle percezioni sul cibo, generando emozioni, abitudini e scelte. Sono previste conferenze scientifiche, degustazioni, presentazioni di libri, incontri con scienziati, chef e performance esperienziali che fondono musica e cucina, rivolte a un pubblico di tutte le età.

Il progetto, ideato da Vincenzo Guarnieri, si avvale della consulenza di un comitato scientifico che include tra gli altri Massimiliano Zampini (responsabile scientifico del Centro interdipartimentale mente/cervello, Università degli studi di Trento), Louena Shtrepi, (Politecnico di Torino), Luisa Torri e Riccardo Migliavada (Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, Cuneo).

Informazioni: https://www.muse.it/eventi/mostra-food-sound-2025/

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